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Valutare lo stress causato dalla pandemia a supporto del futuro lavorativo

21 gennaio 2021

di Paola Favarano

A seguito della pandemia, il 69% di italiani soffre di ansia e il 31% di depressione

Oggi più che mai, le tematiche legate allo stress, soprattutto ad una patologia nuova come il digital stress, e all’ansia causata da questa particolare situazione, si fanno sentire.

Questa nuova condizione si configura come un nuovo tipo di rischio che andrebbe adeguatamente valutato come previsto dall’art 28 del d.lg 81/2008; sarebbe inoltre opportuno progettare ed erogare dei corsi di aggiornamento utili a gestirlo.

Le nostre aziende clienti hanno potuto toccare con mano alcuni di questi effetti e ci hanno già chiesto supporto per affrontare al meglio il “ritorno al futuro lavorativo” in modo più sereno.

In Stantec abbiamo identificato alcuni dei motivi che portano a questo stato d’ansia:

  1. L’isolamento forzato e la perdita delle relazioni dirette. Da un giorno all’altro molti di noi si sono ritrovati a rapportarsi con i colleghi solo da remoto, perdendo così la ricchezza e l’energia dell’essere insieme e rendendo più difficili le relazioni, a volte addirittura peggiorando il clima aziendale.
  2. Il fatto che siamo passati, improvvisamente ed esclusivamente, all’utilizzo dell’interazione digitale per attività come le riunioni, i corsi, il coordinamento del lavoro, senza aver acquisito e consolidato gli strumenti e le strategie per rendere efficienti ed efficaci questi momenti.
  3. Il futuro del lavoro è incerto: non sappiamo quello che potrà accadere, siamo in balia di situazioni che non sono sempre sotto il nostro controllo
  4. La paura. Diciamocelo chiaramente. Abbiamo paura, con diverse gradazioni ovviamente, per la nostra salute e per quella dei nostri cari. Ad esempio, prendere i mezzi per andare al lavoro andare al supermercato, richiede un livello di attenzione molto alto che ci toglie energia.

Alcune settimane fa, la responsabile HR di una nostra azienda cliente, che stiamo supportando in un importante progetto di welfare per i dipendenti, ha sottolineato come ridurre i fattori di stress oggi non sia più sufficiente. Proprio per questo motivo l’obiettivo è andare oltre e trasformare lo stress dei lavoratori in benessere.

Ecco, secondo noi, quali sono i passi fondamentali per affrontare questa sfida:

  1. Valutare l’impatto di questa nuova condizione ripetendo la valutazione stress lavoro correlato;
  2. Personalizzare i questionari in aggiunta agli strumenti attualmente più diffusi e validati dall’INAIL, affinché le persone si sentano più ascoltate;
  3. Coinvolgere tutti i lavoratori attraverso comunicati, mail, riunioni e seminari che parlano della problematica stress e del post covid19 prima di iniziare qualsiasi valutazione: questo ci ha garantito un tasso di risposta altissimo (vicino al 90%) nel momento in cui abbiamo somministrato i questionari di valutazione;
  4. Ricavare dai questionari dati statistici puntuali e accurati da interpretare con la collaborazione della direzione, prestando particolare attenzione ai segnali deboli: l’insoddisfazione si può nascondere dietro risposte a volte contradditorie;
  5. Proporre interventi mirati e non generalizzati, per agire sulle specifiche disfunzioni organizzative che, oltre a ridurre la produttività, minano la soddisfazione dei lavoratori;
  6. Ricordarsi che nessun lavoratore è un’isola e che la vera trasformazione dello stress è quella che unisce le persone e permette di usarlo come risorsa per affrontare le richieste sempre più pressanti e complesse di questa nostra quotidianità, non da soli, ma insieme.
  7. Trovate qualche altro spunto anche nel mio podcast “Trasformare lo stress in benessere

Stantec supporta le aziende non solo nella valutazione del rischio stress lavoro correlato, ma soprattutto nell’individuazione delle azioni utili a ridurre l’impatto dei fattori critici.

  • Paola Favarano

    Paola è Responsabile di Stantec Academy in Italia. Eroga corsi in ambito salute e sicurezza (modifica del comportamento, motivazione, comunicazione e feed back efficace, negoziazione, creatività e problem solving applicate al settore HSE).

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