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Coronavirus e precauzioni igieniche: da come indossare la mascherina a cosa disinfettare

12 marzo 2020

Le informazioni su come proteggersi dal contagio da Coronavirus sono molte in questo momento e non sempre è semplice districarsi tra le varie fonti.

1. Cosa sono le mascherine e in che modo proteggono?

Sono principalmente due le tipologie di maschere di cui sentiamo spesso parlare in questi giorni: Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e Dispositivi Medici (DM).

Il termine che sentiamo più spesso per catalogare una mascherina è il fattore “FFP” ossia il fattore filtering face piece. In altre parti del mondo si può usare un altro tipo di fattore “N” (standard americano). Questo fattore viene utilizzato per i DPI e non per i DM.

  • FFP1: sono dispositivi adatti per ambienti di lavoro nei quali non si prevedono polveri e aerosol tossici o fibrogeni. Queste filtrano almeno l'80% delle particelle che si trovano nell'aria fino a dimensioni di 0,6 μm.
  • FFP2 (con efficacia filtrante analoga alle N95): sono adatte per ambienti di lavoro nei quali l'aria respirabile contiene sostanze dannose per la salute e in grado di causare alterazioni genetiche. Queste devono catturare almeno il 94% delle particelle che si trovano nell'aria fino a dimensioni di 0,6 μm.
  • FFP3 (con efficacia filtrante analoga alle N100): offrono una protezione necessaria pari almeno al 99% dalle particelle con dimensioni fino a 0,6 μm, con una perdita totale del 5% al massimo e sono inoltre in grado di filtrare particelle tossiche, cancerogene e radioattive.

Le mascherine possono essere dotate o meno di valvola, che offre di norma un maggiore comfort, assenza di condensa all’interno della maschera, nessun appannamento degli occhiali se utilizzati, previene la resistenza respiratoria, aiutando a inspirare ed espirare facilmente. La valvola non incide sul fattore di protezione, ma è bene sapere che la valvola fa in modo che l’aerosol prodotto da chi indossa la maschera non venga filtrato in uscita, quindi in presenza di sintomi influenzali, o se si sospetta di aver contratto il COVID-19 è bene utilizzare maschere senza valvola.

Appartengono invece ai Dispositivi Medici le mascherine chirurgiche, che sono generalmente utilizzate in ambito sanitario. In questo caso l’efficacia della filtrazione viene distinta attraverso la sigla Tipo I (95%), Tipo II (98%) e Tipo IIR (98% e protezione alla penetrazione di schizzi o fluidi corporei). I Dispositivi Medici riescono a filtrare particelle di diametro medio di 4, 5 µ, più grandi quindi di quelle filtrate da dispositivi con indice FFP.

Come riportato anche all’interno del Documento di Valutazione dei Rischi dell’IRCCS Istituto Tumori Giovanni Paolo Secondo di Bari nella revisione del 25 febbraio 2020, riferendosi al caso specifico del COVID-19, le mascherine chirurgiche non impediscono il contagio a chi le indossa, ma impediscono al portatore di emettere il proprio aerosol e sono utili per proteggere le altre persone. Fermo restando le indicazioni dell’OMS, di cui si parlerà al prossimo punto, e che alcuni trial clinici svolti da enti autorevoli come la Johns Hopkins University, hanno dimostrato che non è possibile definire sensibili differenze tra la protezione da infezioni virali offerte da una maschera N95 (FFP2) ed una mascherina chirurgica, per la protezione dal COVID-19 sono consigliati DPI con un fattore di filtrazione di almeno FFP2.

2. A chi è consigliato l’uso della mascherina?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di indossare la mascherina quando si ha il sospetto di aver contratto il coronavirus, in presenza di sintomi quali starnuti frequenti o tosse persistente. Va inoltre indossata quando si assiste una persona con sospetta infezione. L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus, ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Infatti, è possibile che l'uso delle mascherine possa addirittura aumentare il rischio di infezione a causa di un falso senso di sicurezza e di un maggiore contatto tra mani, bocca e occhi. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte. L'uso razionale delle mascherine è importante per evitare inutili sprechi di risorse preziose.

3. Come si indossa la mascherina?

Prima di indossare la mascherina, bisogna:

  • lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica
  • coprire bocca e naso con la mascherina assicurandosi che sia integra e che aderisca bene al volto
  • evitare di toccare la mascherina mentre la si indossa. Quando indosso la mascherina non posso, al contempo, mangiare, parlare al cellulare, fumare ecc.!
  • quando diventa umida, sostituirla con una nuova e non riutilizzarla
  • togliere la mascherina prendendola dall’elastico senza toccare la parte anteriore
  • gettare immediatamente la mascherina in un sacchetto chiuso e lavare bene le mani.

Fonte: Adnkronos - Assosistema.

4. Per quanto tempo posso indossare la mascherina?

Le mascherine sono monouso e perdono la loro efficacia dopo circa 8 ore di utilizzo, dopo di che la mascherina va rimossa e smaltita (tenerla a casa, in tasca o sul luogo di lavoro equivale a portare nell’ambiente domestico tutto il materiale organico e non filtrato dalla maschera durante l’utilizzo).

5. La mascherina protegge davvero?

La mascherina FFP3 filtra particelle fino a 0,6 micron, quindi non può filtrare un esemplare di coronavirus che ha un diametro compreso tra gli 80 e i 160 nanometri: al momento nemmeno le mascherine in dotazione al personale sanitario hanno un tale potere filtrante, ma è innegabile che la mascherina possa filtrare le goccioline del respiro delle persone infette, via primaria del contagio. La mascherina è monouso!!! Cerchiamo di valutare sempre la situazione e di porci le seguenti domande: da qui alla fine dell’emergenza ho a disposizione almeno un numero adeguato di mascherine? Penso che possano essere utili a qualcun altro?

6. Da cosa altro dobbiamo proteggerci?

Il contagio può avvenire inalando goccioline di saliva di altre persone infette rilasciate attraverso tosse o starnuti, con contatti diretti personali, contatti con le mani ad esempio toccando con le mani contaminate bocca, naso o occhi. Raramente il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale.

7. Mezzi e spazi pubblici, cosa fare?

Non è ancora chiaro se e per quanto tempo il virus possa sopravvivere nell’ambiente o sulle superfici, tuttavia l’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di contagio, per esempio, come suggerito dal Ministero della Salute, disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina). Poiché la trasmissione può avvenire attraverso il contatto con oggetti contaminati, è sempre buona norma, per prevenire infezioni, anche respiratorie, lavarsi frequentemente e accuratamente le mani, dopo aver toccato oggetti e superfici potenzialmente sporche, prima di portarle al viso, agli occhi e alla bocca. Prediligere gli spostamenti con mezzi propri o a noleggio, purché venga data formale evidenza di sanificazione; in caso di necessità di utilizzo dei mezzi pubblici, evitare gli orari di punta e rispettare le distanze di sicurezza. Consigliamo inoltre di:

  • Scegliere il percorso più breve;
  • Utilizzare sostanze igienizzanti;
  • Prediligere le scale ed evitare di utilizzare gli ascensori se in presenza di altre persone;
  • Portare con sé mascherina e guanti monouso e usarli in caso di situazioni in cui non vengano rispettate le distanze di almeno un metro, o ci siano persone con evidenti sintomi influenzali, per il tempo necessario ad allontanarsi dalla situazione critica.

8. Mense e pause pranzo: il cibo è sicuro?

Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono attraverso gli alimenti. Come regola generale i cibi devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche e facendo in modo di evitare il contatto tra alimenti crudi e cotti. Il consiglio è comunque quello di prediligere alimenti preparati a casa e non esplorare in questo momento locali mai provati prima.

9. Gli oggetti e gli strumenti di tutti i giorni

Tantissimi oggetti, i nostri effetti personali e gli strumenti di lavoro, sono da considerarsi un possibile fattore di trasmissione. Di seguito un elenco di oggetti/strumenti con cui abbiamo tantissimi contatti durante la nostra vita:

  • Denaro/Carte di credito-debito/bancomat/portafogli
  • Maniglie di porte e portoni
  • Auto: maniglie, comandi, pulsanti, cinture di sicurezza, volante, tappo carburante ecc.
  • Distributori automatici
  • Pulsanti degli ascensori
  • Carrelli del supermercato
  • Interruttori della luce
  • Telefono cellulare, PC, Tablet
  • Schermi del PC
  • Sanitari

Consigliamo di tenere puliti e igienizzare gli effetti personali, utilizzarli solo con le mani pulite ed evitare di prestarli a terzi.

10. Non siamo soli!

Più che un vademecum, il nostro vuole essere un modo per ricordarci delle buone abitudini igieniche. A casa, in ufficio, nella nostra comunità siamo parte di un sistema che si regge su poche regole basilari, volte al rispetto della propria persona e degli altri. Teniamo sempre a mente la situazione in cui tutti siamo coinvolti, e non sentiamoci mai al di sopra o al di fuori di questo equilibrio.

Fonti ufficiali:

Sull’autore:

Francesco Malta è un ingegnere meccanico con la passione della sicurezza. Si occupa dei temi di salute e sicurezza sul lavoro dal 2008 e fa parte di Stantec dal 2012 ricoprendo attualmente il ruolo di RSPP ed HSE Manager. Francesco è affascinato dalle implicazioni sociali della sicurezza, di quanto le norme sulla salute e sicurezza sul lavoro incidano sulla vita di tutti i giorni e crede che la divulgazione fatta con semplicità e praticità sia la chiave per aumentare la partecipazione e l’attenzione su temi H&S; ama la musica ed il nuoto, provando a praticarlo appena può.

Per contattare Francesco scrivi a francesco.malta@stantec.com

  • Francesco Malta

    Francesco Malta Ingegnere Meccanico e HSE Manager si occupa di consulenza strategica, supporto alla progettazione di interventi di costruzione e manutenzione, decommissioning e approfondimenti di carattere normativo. Leggi di più.

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